Trattamenti endoterapici

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Trattamenti endoterapici per la cura delle piante ornamentali

Trattamenti Endoterapici

Trattamenti endoterapici su piante latifoglie e aghifoglie

Interventi mirati per  prevenire infestazioni da:

Perché scegliere i trattamenti endoterapici per le tue piante

I

 vantaggi dei trattamenti endoterapici sulla piante sono numerosi: 


  • nessun insetticida nell'ambiente 
  • rispetto degli insetti utili 
  • compatibilità ecologica 
  • dosaggio preciso 
  • efficacia sicura 
  • protezione totale della pianta 
  • lunga durata del trattamento
  • ininfluenza dalle condizioni ambientali ed atmosferiche
  • Minatrice fogliare e cameraria ohridella dell’ippocastano;
  • processionaria del pino;
  • hyphantria cunea;
  • tingide del platano;
  • punteruolo rosso delle palme;
  • afidi;
  • acari tetranichidi ed eriofidi.

Ad oggi è possibile realizzare mediante endoterapia trattamenti per il controllo di:

  • insetti defogliatori (processionaria del pino su pini e cedri)
  • insetti minatori (Cameraria ohridella su ippocastano)
  • afidi su latifoglie 
  • tingide del platano 
  • acari tetranichidi ed eriofidi, 
  • punteruolo rosso delle palme 


Il verde pubblico e privato è un fattore importante e irrinunciabile per la qualità della vita. Occorre gestire adeguatamente e salvaguardare con tempestività e professionalità questo “patrimonio verde” che, a causa delle avverse condizioni di vegetazione dell’ambiente cittadino, per condizioni agronomiche non eccellenti, danneggiamenti ed errate cure (per es. potature drastiche, capitozzature, danni alle radici, ecc.) subisce l’attacco di molteplici avversità tra cui insetti, acari, funghi nonché dell’inquinamento atmosferico.


Proteggere le piante della città ed in particolar modo gli alberi corrisponde di fatto a salvaguardare la salute delle persone. Naturalmente, per salvaguardare le piante è necessario non impattare negativamente sulla salute umano e sull’ambiente.


Sia la normativa cogente che le richieste del Mercato e dell’Opinione pubblica indicano di impiegare metodi sostenibili che, laddove possibile, limitino l’impatto dei trattamenti fitosanitari, razionalizzandone l’applicazione dei prodotti, riducendone al minimo la dispersione e che non abbiano conseguenze negative sulla salute delle persone e sull’ambiente.  Questo obiettivo è raggiungibile applicando i principi della gestione integrata delle avversità delle piante.


Contattaci per ripristinare e mantenere la salute delle tue piante!


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Richiedi subito informazioni sul trattamento di endoterapia per i tuoi alberi

L'endoterapia è indispensabile:

⦁ Nei centri urbani, nelle aree con verde pubblico e privato
⦁ Nelle vicinanze delle abitazioni
⦁ Quando gli alberi sono alti
⦁ In tutte le zone sensibili (in presenza di corsi d’acqua, ecc.)
⦁ Per particolari insetti e patologie
⦁ Per non danneggiare l’ecosistema (insetti utili e pronubi)
⦁ Per difendere utilizzatori ed operatori

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L'endoterapia garantisce:

Lunga durata della protezione: mentre gli interventi con mezzi tradizionali hanno una ridotta persistenza (due-tre settimane) e richiedono più trattamenti nella stagione, con gli interventi endoterapici la protezione si protrarrà almeno per l’intera stagione vegetativa
⦁ Rischio minimo nei confronti degli insetti utili e degli impollinatori, avendo sempre cura di evitare i trattamenti durante la fioritura e di osservare le buone pratiche e i regolamenti.


Quali sono i prodotti da impiegare?

Attraverso l’ endoterapia, è possibile impiegare solo prodotti fitosanitari appositamente registrati per le iniezioni al tronco degli alberi. Non applicare prodotti fitosanitari che non riportino in etichetta tali indicazioni. Non applicare PMC e Prodotti Biocidi.


In generale, in considerazione dei prodotti fitosanitari disponibili nel mercato italiano, ad oggi è possibile realizzare mediante
endoterapia trattamenti per il controllo di:


⦁ insetti defogliatori (processionaria del pino su pini e cedri),
⦁ insetti minatori (Cameraria ohridella su ippocastano),
⦁ afidi su latifoglie
⦁ tingide del platano
⦁ acari tetranichidi ed eriofidi,
⦁ punteruolo rosso delle palme


I prodotti fitosanitari, a seconda di quanto indicato in etichetta, possono essere applicati alle dosi consigliate, tal quali o diluiti in veicolanti o in acqua distillata.


Principi di base sull’ endoterapia

Molto importante che i trattamenti di endoterapia vengano eseguiti da tecnici qualificati con una formazione specifica in questo tipo di applicazioni di prodotti fitosanitari, per garantire la massima qualità del trattamento, dalla sua efficacia alla minimizzazione dei danni causati alla pianta.

Ci sono diversi fattori che possono influire sul risultato finale per la gestione ed il controllo di una patologia. Sono stati stabiliti sei fattori fondamentali per il corretto controllo e gestione della patologia, definendo così l’esagono dell’endoterapia vegetale:


Biologia della pianta

È essenziale conoscere la pianta da trattare e distinguere un albero da una palma. Una peculiarità molto importante che li differenzia è la loro crescita; gli alberi hanno una crescita primaria e una secondaria, mentre le palme non presentano crescita secondaria.

Poi bisogna differenziare due gruppi di alberi, quelli appartenenti alla classe delle gimnosperme, nella quale si trova il gruppo delle conifere (pini, abeti, cedri, ecc.) e quelli appartenenti alla classe delle angiosperme dicotiledoni.


Questo ultimo gruppo di alberi si suddivide in due sottogruppi a seconda della porosità del legno: gli alberi dalla porosità diffusa (platano, tiglio, pioppo, ecc.), i cui vasi conduttori sono distribuiti uniformemente nello xilema, e quelli dalla porosità anulare (leccio, quercia, quercia da sughero, catalpa, olmo, ecc.) che presentano grandi vasi nella parte più giovane del legno (nello xilema più esterno).

Queste caratteristiche determineranno il comportamento del prodotto nel sistema vascolare della pianta, nonché la compartimentazione o la mineralizzazione delle ferite.


Biologia della patologia

In seguito si deve conoscere l’eziologia, l’origine dell’agente patogeno che provoca il danno. In primo luogo, è necessario definire se si tratta di un insetto, un microrganismo, un danno fisiologico, un deficit nutrizionale o una combinazione di più agenti. Tuttavia, gran parte dei problemi è provocata dall’azione di qualche insetto o acaro. In questo caso deve essere studiato a fondo il loro ciclo biologico per sapere come, quando e con che cosa effettuare il trattamento; conoscere da quale famiglia proviene, in che fase di sviluppo e in che periodo dell’anno si verificano i danni.


Nel caso delle malattie si dovrà individuare l’organismo causante, benché in molti casi sarà un compito più impegnativo rispetto a quello di identificare un insetto, poiché in molti casi sono necessarie analisi di laboratorio. I deficit nutrizionali generalmente sono più evidenti, soprattutto la clorosi da carenza di ferro. Vi sono, tuttavia, altre clorosi dovute alla carenza di altri microelementi che possono richiedere anch’esse analisi di laboratorio per la loro determinazione.

L’endoterapia ha un ruolo fondamentale nelle strategie di controllo IPM (Integrated Pest Management) del parassita, della malattia o della fisiopatia.


Metodo

Il tecnico applicatore deve conoscere a fondo il sistema da utilizzare per effettuare il trattamento.

Vi sono due caratteristiche molto importanti che devono essere tenute in considerazione per ottenere un controllo corretto senza provocare danni alla pianta:


  • La pressione di lavoro: l’intervallo di pressioni può variare a seconda del tipo di legno della pianta da trattare.
  • Il volume da iniettare.

Pertanto, più preciso è il sistema utilizzato in quanto a controllo di pressioni e volumi, più è possibile minimizzare l’errore del tecnico e più sicuro ed efficace sarà il trattamento.

 

Materia attiva

Questo punto, unitamente al punto successivo, “veicolo”, determina la posologia del trattamento, ovvero il dosaggio del prodotto da iniettare. A tal fine è necessario conoscere la natura del prodotto fitosanitario. Nel caso dei prodotti fitosanitari (insetticidi e/o fungicidi) è necessario conoscere la concentrazione di ingrediente attivo, la famiglia chimica e il meccanismo di azione sull’insetto o sul microrganismo.


Con l’endoterapia si iniettano dosi piccole ma molto concentrate di prodotto fitosanitario, per cui è molto importante utilizzare prodotti che offrano le massime garanzie possibili di qualità. Vi sono prodotti che presentano una bassa percentuale di materia attiva, il che significa che la parte restante è costituita da coadiuvanti che possono modificare significativamente le proprietà di un prodotto o di un altro con una stessa materia attiva, fattore che può influire anche sul risultato finale del trattamento.


È anche importante conoscere la famiglia chimica e il meccanismo di azione, a livello del sistema nervoso come i neonicotinoidi (antgonisti del recettore nicotinico dell’acetilcolina) o a livello del sistema nervoso e muscolare come le avermectine (attivatori del canale del cloro).


Veicolo

Si intende come veicolo o emulgente il prodotto che stabilizza una emulsione con un prodotto fitosanitario affinché questo si distribuisca in modo corretto all’interno della pianta, favorendo la distribuzione e la persistenza del prodotto fitosanitario.


La sua funzione è quella di equilibrare il pH, la conduttività elettrica e la densità, oltre ad ottenere una miscela completamente omogenea nel tempo, evitando la precipitazione della materia attiva o di qualche altro componente del prodotto fitosanitario.


Una precipitazione può provocare problemi di fitotossicità a causa di un eccesso di concentrazione di prodotto fitosanitario, il collasso dei vasi conduttori a causa della materia precipitata e di conseguenza la mancata traslocazione del prodotto in tutta la pianta.


Periodo di applicazione e condizioni ambientali

Poiché l’endoterapia è una tecnica che funziona a partire dal flusso di linfa delle piante, e questo è determinato dalla respirazione e dalla fotosintesi, saranno molto importanti il periodo di applicazione e le condizioni climatiche e ambientali affinché questi due fattori siano pienamente operativi.


Il periodo di applicazione deve coincidere con il periodo di crescita attiva della pianta, periodo in cui il flusso di linfa è massimo. La traspirazione attraverso le foglie crea una pressione negativa nello xilema (inferiore a 1 atm) che consente la salita della “linfa grezza” che trasporta acqua, minerali e altri elementi disciolti, come il prodotto iniettato.


Le condizioni climatiche intervengono nel processo di traspirazione, pertanto è molto importante disporre di luce, temperature calde e umidità relativa ottimali. Questi fattori influiscono sull’apertura degli stomi, i massimi responsabili della traspirazione delle piante. L’energia solare provoca un incremento della temperatura, che accelera la velocità di traspirazione.

Un’ umidità relativa elevata fa sì che la perdita d’acqua sia più lenta, in quanto l’aria è satura di vapore e la pianta chiude gli stomi.


Anche il vento influisce su questo processo, aumentando il gradiente di concentrazione di vapore acqueo tra l’interno della foglia e l’aria circostante, e trascinando il vapore acqueo della superficie fogliare.


Anche la luce e la temperatura sono determinanti per il processo di fotosintesi, in cui la pianta produce il proprio nutrimento. Trasforma la linfa grezza in linfa elaborata a partire da CO2 atmosferica (anidride carbonica), acqua e minerali, con l’aiuto della luce solare.

La linfa elaborata contiene fondamentalmente zuccheri, oltre ad acqua, fitoregolatori e minerali disciolti, e viene trasportata attraverso il floema dalle foglie e dai fusti verdi verso le radici, passando attraverso tutta la pianta.

 

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